MIRIAM MARIA SANTUCCI – ITALIA -A cura di:Angela Kosta


MIRIAM MARIA SANTUCCI – ITALIA

“Le Impronte della Vita”, “Il Sentiero del Destino”, “La Luce dei Pensieri”, “Oltre l’Orizzonte”.

Nel 2020 ha pubblicato la Raccolta di Poesie e Riflessioni: “Oltre i Confini del Cielo e del Mare.”

Dal 2019, si concentra sulla narrativa e pubblica la trilogia autobiografica “GORA”, che include i titoli GORA – Appunti di un’infanzia nel dopoguerra, GORA e la valigia di cartone, e GORA – Il coraggio di ricominciare (2023). 

Nel 2024, pubblica la dilogia drammatica “Onde di Inganni” e “Onde di Inganni 2 – L’inaspettato epilogo”. Attualmente sta lavorando a una nuova opera narrativa: “Le Sorelle Gemelle – Sopravvivere insieme”, con uscita prevista per il 2025.

FIORE RECISO

Ti ho visto lì,

seduto tra le foglie,

tra gli aceri d’un viale senza fine,

come un petalo rimasto chissà come.

In mano reggevi le tue scarpe

e un orsettino che chiamavi “Amore”.

Petalo vivo tra le foglie morte…

Occhi perduti in un punto lontano

e nel tuo sguardo ho letto il tuo dolore,

nel tuo silenzio ho udito il tuo richiamo.

Ho poggiato la mano sul tuo viso

e il tuo calore mi ha marchiato il cuore.

Tu mi hai fissato pieno di stupore

e hai lasciato un attimo le scarpe.

Fiore reciso, senza più parole…

Fiore reciso, senza più un affetto…

Petalo vivo tra le foglie morte…

SORRISO

Il sorriso negli occhi di un bambino

asciuga le lacrime del cuore,

prezioso e delicato come un fiore

sbocciato all’improvviso nel giardino.

Allieta l’anima e libera la mente

e l’orizzonte appare più vicino.

Le pene si dissolvono all’istante

come ciocchi bruciati nel camino

e resta solo un’impronta dentro il cuore…

L’impronta del sorriso di un bambino….

LA CAREZZA DEL MARE

I pensieri s’attorcigliano

al fragore delle onde:

per capire l’Infinito

ho fissato l’orizzonte.

Ho sentito freddo al cuore

al veder tante conchiglie

rovesciate sulla sabbia

come inutili quisquilie.

Quelli che vediamo stesi

spesso accade che son corpi,

ma la gente non li nota,

non s’accorge che son morti.

Sono solo dei puntini

che cercavano salvezza

e soltanto il mare azzurro

dona loro una carezza…

VITE RUBATE

Ti conobbi che eri una bambina,

la più bella e gioiosa del paese.

Ti osservavo correre sui prati

con palloncini e collanine appese.

Il tempo passò in fretta e tu crescesti,

andasti via ma io non seppi dove.

Poi un giorno anch’io partii e mi scordai

di quella bimba in mezzo al prato in fiore.

Ora vedo la tua foto sul giornale…

Vent’anni avevi, venti solamente…

Han scritto che fu l’uomo che tu amavi

a rubarti la vita atrocemente…

Tu, che correvi lieta in mezzo al prato

e che ora giaci sotto quella croce,

possa tu perdonar chi t’ha ammazzato,

correre in cielo e riposare in pace!

A cura di: Angela Kosta Direttore Esecutivo della Rivista MIRIADE Accademica, giornalista, poetessa, saggista, editore, critica letteraria, redattrice, traduttrice, promotrice